I depuratori d’aria domestici giocano un ruolo di primo piano nella lotta all’inquinamento indoor e sono dispositivi sempre più richiesti, complice il maggior tempo che trascorriamo in casa a causa dell’epidemia causata da SARS-CoV-2 e delle conseguenti restrizioni imposte dalle autorità.
Alla volontà di poter contare su ambienti più salubri e sicuri la tecnologia ha dato risposta già alcuni anni fa quando i primi modelli di depuratore d’aria venivano immessi sul mercato dotati solo di un filtro HEPA, simile a quello degli aspirapolvere.
In tempi più recenti sono invece state affinate le strategie di contrasto agli allergeni, alle muffe, ai microbi, ai virus ed ai batteri e i depuratori d’aria domestici hanno conquistato nuove ed inedite capacità come, per esempio, la disattivazione del potere infettivo dei patogeni mediante la distruzione del loro DNA.
Per quanto riguarda l’efficacia del depuratore d’aria contro i virus essa si basa sul fatto che, poiché questi dispositivi sottraggono dall’aria una vasta gamma di particelle che costituiscono possibili vettori, mezzi di trasporto del virus stesso, si riduce il rischio di proliferazione e contagio.
Secondo l’infettivologo statunitense Gregory Poland i purificatori d’aria possono dare un contributo anche contro il Coronavirus, poiché questo sia associato ad altre forme di protezione e non si cada nell’errore di attribuire a questi dispositivi una forza antivirale eccessiva.
VARYA MAXI, uno dei nostri depuratori d’aria domestici, è stato per esempio testato contro il Coronavirus H1N1 con ottimi risultati (il test è disponibile su richiesta).
Come funziona un purificatore d’aria?
I depuratori d’aria domestici VARYA sono stati sviluppati ponendo non una ma più tecnologie al centro del loro “cuore pulsante”. Questa scelta dipende dal fatto che l’aria delle nostre case può presentare diverse problematiche ed ognuna di queste richiede soluzioni differenti.
Il filtro HEPA, acronimo di High Efficiency Particles Air, è in grado di trattenere particelle microscopiche. È coadiuvato da un filtro ai carboni attivi con il compito di catturare i composti organici volatili, principali responsabili dell’inquinamento domestico più pericoloso in quanto derivante da sostanze cancerogene. È per esempio il caso della formaldeide rilasciata da vernici, solventi e rivestimenti di mobili e suppellettili.
Il carbone attivo è estremamente efficace, inoltre, nella rimozione dei cattivi odori come quelli causati dal fumo di sigaretta o dagli animali domestici.
Lo ionizzatore è incaricato di far precipitare al suolo polline, polveri sottili e allergeni in genere.
Infine l’irraggiamento con luce ultravioletta a lunghezze d’onda corrispondenti agli UV-C (tra 280 e 100 nanometri) modifica il DNA o l’RNA dei microorganismi e impedisce loro di riprodursi.
Questa tecnologia, usata da tempo anche in ambito medico, infermieristico e nella disinfezione del cibo, richiede però un’esposizione di durata sufficiente affinché si produca un reale effetto battericida. È quindi importante lasciarsi consigliare da un professionista in merito al depuratore d’aria più adatto alle proprie esigenze.
In conclusione un purificatore d’aria opportunamente dimensionato in base all’ambiente funziona bene contro cattivi odori, polvere ed acari, pollini e batteri.
Il suo compito non si esaurisce però nel portare dentro casa una “ventata d’aria fresca”, al pari di quanto si otterrebbe ricorrendo alla ventilazione naturale.
Aprendo la finestra, infatti, introduciamo nei nostri appartamenti lo smog cittadino e l’inquinamento esterno compromettendo la temperatura ideale ottenuta con gli impianti di riscaldamento o condizionamento.
È dunque preferibile alternare ventilazione e purificazione dell’aria meccaniche alla ventilazione naturale, alla quale ricorrere eventualmente quando il sistema di condizionamento non è attivo.