Recentemente molti paesi del mondo hanno deciso di investire sulle tecnologie di purificazione dell’aria: in Germania sono stati stanziati 500 milioni di euro per migliorare l’aerazione degli edifici pubblici, mentre in Italia Italo sta già montando sui treni gli stessi filtri dei depuratori d’aria utilizzati sugli aerei, per un costo di 50 milioni di euro.
Anche le famiglie italiane sono più attente alla qualità dell’aria nelle proprie case, ormai consapevoli del fatto che la trasmissione dei virus è favorita negli ambienti chiusi con un elevato tempo di permanenza.
L’esistenza di questo giro d’affari, con applicazioni industriali, commerciali e domestiche, ci fa riflettere su due aspetti: da un lato la depurazione dell’aria non è più un tema di nicchia ma è ormai considerata fondamentale per la salute delle persone (in particolare per limitare il rischio contagio da Coronavirus), dall’altro bisogna scegliere con cura tra i purificatori d’aria professionali disponibili sul mercato perché non tutti onorano le promesse pubblicitarie.
Molte startup si sono infatti interessate al settore, anche in assenza delle competenze necessarie e senza poter vantare una storia imprenditoriale legata allo sviluppo delle tecnologie tipiche di questo ambito.
Chi desidera acquistare un purificatore d’aria dovrebbe quindi rivolgersi a marchi già noti nel ramo e tenere conto dei test di laboratorio effettuati: non tutti i produttori li mettono a disposizione facilmente.
La verità sui depuratori d’aria
I depuratori d’aria eliminano dal mezzo aereo le sostanze più pericolose per la nostra salute come i composti organici volatili e il particolato.
I prodotti VARYA ricorrono all’uso combinato di più tecnologie (con una variabilità che dipende dai modelli):
– filtri catalitici con funzione di assorbimento di formaldeide, benzene e TVOC;
– filtri ai carboni attivi che eliminano i cattivi odori;
– filtri antibatterici che rimuovono le polveri sottili, gli acari, i microbi e i batteri;
– filtri HEPA efficaci contro muffe, polvere, allergeni e batteri;
– luce ultravioletta che sterilizza e neutralizza virus e batteri;
– ionizzatori che migliorano la qualità dell’aria.
Qual è la loro efficacia?
In via di premessa bisogna dire che nessun filtro e nessuna avanzata tecnologia può sostituirsi alle misure di prevenzione consigliate dalle autorità come il distanziamento sociale e l’uso dei DPI. Non esiste dunque un purificatore d’aria che rappresenta una soluzione definitiva al rischio di esposizione al SARS-CoV-2.
Sull’argomento Coronavirus possiamo però dire che, in alcuni casi, la purificazione dell’aria professionale costituisce un aiuto negli ambienti chiusi: per esempio VARYA MAXI è un purificatore d’aria già testato contro il Coronavirus H1N1, con risultati disponibili su richiesta.
Alcuni depuratori d’aria sono inoltre dotati di filtri che trattengono particelle delle stesse dimensioni del Coronavirus, pari a circa 0,1 micron. Ripulire l’aria dalle particelle che possono essere usate da virus e batteri come mezzo di spostamento è senz’altro un primo passo.
Al di là delle preoccupazioni relative alla recente emergenza sanitaria i depuratori d’aria sono utili o indispensabili, a seconda dei contesti.
Il secondo caso è quello degli ospedali, dei laboratori analisi, degli studi medici e veterinari e delle RSA, dove i depuratori d’aria permettono di mantenere un’eccellente qualità dell’aria riducendo il rischio di infezioni. Negli alberghi e nelle cucine dei ristoranti contribuiscono a mantenere l’ambiente igienico e privo di cattivi odori. Lo stesso può dirsi per le palestre e i centri benessere, dove possono essere installati sia nelle sale attrezzi, a parete o al soffitto, che negli spogliatoi.
Ci sono poi contesti in cui più fattori depongono a favore dell’installazione dei purificatori d’aria professionali come misura cautelare continuativa: nei luoghi pubblici, nei cinema, nei teatri, nelle scuole e nelle aule studio, per esempio, la ventilazione è difficoltosa e c’è un notevole afflusso di persone che stazionano nello stesso ambiente per un periodo di tempo prolungato.
Diversamente, se si trascorre la giornata sempre con le stesse persone e se tutti hanno pochi contatti con l’esterno i depuratori d’aria sono superflui, purché l’ambienta venga arieggiato spesso e nessuno degli occupanti sia allergico.
Sulla base dei dati scientifici i depuratori d’aria sono infatti ideali quando si soffre di allergie o patologie a carico dell’apparato respiratorio: i filtri HEPA (o “ad alta efficienza”) catturano fino al 99,97% dei patogeni in sospensione e la maggioranza dei purificatori per uso domestico assolve proprio questa funzione di protezione dei soggetti fragili.
Tra questi sono inclusi i bambini (anche non allergici) poiché alcuni studi hanno dimostrato una correlazione diretta tra l’insorgenza di asma e altri disturbi respiratori e la crescita in un ambiente non idoneo.
In conclusione l’installazione dei depuratori d’aria è sempre consigliata nei contesti professionali e in particolare per alcune attività che più di altre ne traggono giovamento. A casa e nei piccoli uffici costituiscono comunque un vantaggio e un beneficio per la salute, sia a scopo preventivo che per vivere in un ambiente in generale più sicuro.